Recensione Il Dono di Paola Barbato

DESCRIZIONE LIBRO

«È stato il mio cuore. Non sono stato io.»

Con queste parole, e un coltello insanguinato tra le mani, l'uomo accoglie la polizia. Tutti lo conoscono, è un giornalista che si è sempre occupato di cronaca nera, unica persona a cui molti criminali hanno deciso di rilasciare un'intervista. Un uomo integerrimo, calmo, stimato. Che ora è diventato un brutale assassino. Un mostro.

L'ispettrice Flavia Mariani è una donna dura e intransigente, non ha molti amici ma nel suo lavoro è sempre stata una delle migliori, forse per dimostrare al mondo, e anche a sé stessa, che una donna in polizia può valere più di un uomo. Quando va a trovare l'assassino nell'infermeria del carcere, è pronta ai comportamenti tipici di quelli come lui: il silenzio, la menzogna, l'invenzione. Invece, la realtà che le viene restituita è esattamente quella che hanno stabilito i primi rilievi: la modalità dell'aggressione, i tempi e i luoghi. Ma qualcosa non la convince.

Perché parla del proprio cuore come se fosse un'entità diversa da sé? E perché in casa sua ci sono segni di persecuzione e minacce? La risposta, o almeno un primo indizio, è nella cassaforte dell'uomo, sotto forma di un foglio.

L'uomo ha subito un trapianto di cuore e il donatore è Valerio Felici, un serial killer che per anni aveva agito indisturbato, fino alla morte accidentale. Solo mesi dopo, erano state rinvenute per caso le prove dei suoi crimini.

A quanto pare troppo tardi per impedire che il suo cuore continuasse a vivere nel corpo di un altro. E ne facesse a sua volta un assassino. Ma il cuore non è il solo organo ad essere stato donato, e ora Flavia deve trovare gli altri. Per salvarli. O per fermarli.

RECENSIONE 

Trama: 5 stelle su 5 

Sette persone, in lista per un trapianto, ricevono l'inaspettato organo da un ragazzo che ha avuto un incidente mentre era alla guida del suo monopattino. Fin qui tutto normale, se non fosse che il donatore era uno spietato assassino rimasto impunito.

La storia è originale, mai scontata o noiosa e ricca di mistero. In tutto il libro prevale un'atmosfera triste e di tensione.

Particolare la scelta di chiamare i personaggi sottoposti al trapianto con il nome degli organi ricevuti: cuore, rene destro, pancreas, fegato, polmoni, rene sinistro, cornee.

Scrittura: 3,5 stelle su 5

Stile semplice, pulito, senza fronzoli, ma con un continuo cambio di prospettiva e sbalzi temporali che hanno reso la narrazione frammentaria, non lineare. Buoni i dialoghi.

Come per il libro L'ultimo ospite ho trovato strana la punteggiatura: la virgola al posto dei due punti o del punto. Che cosa strana...

Ambientazione: 3 stelle su 5

L'ambientazione è quasi inesistente. Le descrizioni dei luoghi scarseggiano, ma sinceramente non ne ho sentito la mancanza. Per questo ho deciso di dare 3 stelle e non 2.

Personaggi: 5 stelle su 5 

L'ispettrice Flavia Mariani è una donna determinata e dai modi un po' bruschi. Grazie al suo intuito capirà che dietro al duplice omicidio commesso da un giornalista esiste uno strano collegamento tra il suo trapianto d'organo, gli altri trapiantati e il donatore serial killer Valerio Felici. 

Tutti i personaggi hanno un carattere ben delineato, anche quelli di minore rilevanza.

Fa riflettere la storia di Valerio, ovvero il fatto che solo mesi dopo la sua morte e per caso si sia scoperto che in realtà non era un semplice ragazzo di trent'anni, figlio devoto e fidanzato amorevole, ma un omicida che per anni aveva assassinato indisturbato povere vittime indifese.

Finale: 5 stelle su 5

Avevo pensato che potesse essere coinvolta una particolare persona, ma non avrei mai capito il movente. Finale complesso, ingarbugliato ma originale.

Valutazione complessiva: 4,5 stelle su 5 

Questo è il secondo libro che leggo della Barbato.

Mi è piaciuto molto, forse un po' lungo e in alcuni punti ripetitivo. Dietro c'è un grande lavoro di ricerca, complimenti all'autrice.

Consigliato a chi piace il genere thriller.

Valutazione