Recensione La noia è l'ultima a morire di Julia Bruns


DESCRIZIONE LIBRO 

Completamente contro la sua volontà, ma per espresso desiderio della moglie Margot, Helmut è finito con lei in una casa di riposo. Quattro pasti al giorno e il servizio lavanderia non bastano però a compensare le attività di gruppo obbligatorie e i regolari appelli, che gli ricordano più una prigione che una “ridente residenza” – come la definisce Margot. 

La monotonia di quella vita è a dir poco… noiosa! Anche gli anziani vicini di tavolo e il personale, fastidiosamente cordiale, gli danno sui nervi. Per non parlare di Hannelore, la zitella che pensa solo a organizzarsi il funerale ed è diventata l'inseparabile compagna di sua moglie. E così, le giornate trascorrono tra lunghe partite a scacchi con il defunto Herbert e assurde sedute spiritiche. 

Il momento clou sono i pasti, non per il cibo dello chef ungherese, ma per Selma, l'aiuto cuoca: una ventenne, magra e piena di tatuaggi, che è la sua unica vera amica lì dentro… Almeno fino a quando la ragazza viene ritrovata morta in cucina: uccisa con un forchettone da carne. 

Finalmente un po' di adrenalina e Helmut, commissario in pensione, può tornare a dare il meglio di sé… deve risolvere il suo venticinquesimo caso!

RECENSIONE

Trama: 3 stelle su 5 

Un omicidio in una casa di riposo per anziani rompe la monotonia quotidiana del protagonista Helmut, ex commissario di polizia, che si ritrova a indagare sull’assassinio della sua amica Selma, un'aiuto-cuoca.

L’idea di fondo è originale e con buone potenzialità, ma lo sviluppo risulta poco incisivo. Il ritmo è disomogeneo e la tensione resta bassa per gran parte della narrazione.

Scrittura: 2 stelle su 5 

Il racconto è in prima persona e i 7 capitoli sono molto lunghi.

Lo stile sarcastico, che è uno degli elementi più riusciti, regala momenti divertenti. Tuttavia, la scrittura appare piatta e la costruzione delle frasi è spesso rigida, quasi scolastica.

Ambientazione: 3 stelle su 5 

Siamo all’interno di una casa di riposo in una non precisata località tedesca, un contesto insolito e potenzialmente interessante per un giallo. Tuttavia, l'autrice non approfondisce a sufficienza l’ambientazione: mancano dettagli sensoriali e descrittivi che avrebbero potuto rendere il luogo più vivo e coinvolgente. Il contesto culturale tedesco è appena accennato.

Personaggi: 4 stelle su 5 

Il protagonista Helmut è ben costruito: cinico, arguto, con una vena malinconica che lo rende credibile. Anche i personaggi secondari sono ben tratteggiati e mostrano una certa profondità psicologica. L’interazione tra i diversi ospiti della casa di riposo è uno degli aspetti meglio riusciti del romanzo.


Finale: 2 stelle su 5 

La conclusione è frettolosa e la spiegazione del movente è trattata in modo superficiale, lasciando alcune domande senza una risposta davvero soddisfacente. Un epilogo che chiude la vicenda, ma senza lasciare il segno né fornire un reale senso di compiutezza.


Valutazione complessiva: 3 stelle su 5 

La noia è l’ultima a morire è un cosy crime dal tono ironico, con un protagonista fuori dagli schemi e personaggi ben riusciti. Purtroppo una scrittura poco curata, un finale debole e un’ambientazione non pienamente valorizzata ne limitano l’efficacia.

Consigliato a chi cerca un’indagine leggera, ma senza troppe pretese.


Valutazione complessiva 





Commenti

Post più popolari