Recensione Le folli indagini dei coniugi Magritte di Nadine Monfils
DESCRIZIONE LIBRO
A Bruxelles, René Magritte si trova alla fermata del tram che lo riporterà a casa. Bombetta in testa, abito scuro e pipa in bocca, il pittore ha una strana visione: vede il corpo sdoppiato di una graziosa ragazza dai lunghi capelli biondi. Colpito da quell'immagine, ne parla alla moglie Georgette e immortala la scena in un dipinto. Pochi giorni dopo, Madeleine, la donna della visione, viene trovata morta con una lettera d'amore profumata nella borsa e un mazzo di lillà sotto il vestito.
I coniugi Magritte sono sconvolti, e inoltre, di lì a poco, in pieno centro viene rinvenuto il cadavere di un'altra giovane donna, anche lei con una lettera profumata nella borsa e un mazzo di rose accanto al corpo senza vita.
I due omicidi sembrano essere stati compiuti dalla stessa mano: l'assassino ha voluto forse lasciare un messaggio con quella macabra messinscena? E se si trattasse di un omicida seriale e quei due delitti fossero i primi di tanti altri?
Da sempre appassionato di mistero e di casi polizieschi, Magritte vuole indagare. Scaltrezza e fiuto ne ha da vendere e poi, dalla sua, ha due collaboratrici d'eccezione, sua moglie Georgette, dall'intuito sottile, e la sua tenera, ma furbissima volpina Loulou. A una «squadra» così ben assortita, nulla potrà sfuggire...
RECENSIONE
Trama: 2 stelle su 5
L’idea di trasformare il pittore surrealista René Magritte e sua moglie Georgette in investigatori improvvisati poteva offrire spunti originali. Purtroppo il risultato è una narrazione debole e priva di ritmo, che si trascina tra situazioni forzatamente eccentriche.
Il tono vorrebbe essere leggero e ironico, ma il racconto non decolla mai e la lettura risulta spesso ripetitiva e noiosa.
Scrittura: 2 stelle su 5
Il romanzo è scritto in terza persona e suddiviso in 74 capitoli di lunghezza diversa. Lo stile è appesantito da descrizioni inutili e superficiali che non arricchiscono il racconto, ma lo rendono più faticoso. I dialoghi risultano meccanici, poco spontanei.
Ambientazione: 2,5 stelle su 5
L’autrice colloca la vicenda nella Bruxelles degli anni in cui René Magritte inizia ad affermarsi come pittore.
L’ambientazione resta piatta e priva di atmosfera. Non si avverte né la magia né l’inquietudine che il contesto avrebbe potuto evocare, né si coglie davvero il respiro storico o artistico del periodo.
Personaggi: 2 stelle su 5
I personaggi, pur dichiaratamente bizzarri, risultano antipatici e distanti. Non si crea alcuna empatia né curiosità nei loro confronti. I coniugi Magritte, che dovrebbero essere ironici e stravaganti, finiscono invece per annoiare.
Finale: 2,5 stelle su 5
Conclusione frettolosa.
Valutazione complessiva: 2 stelle su 5
Un romanzo noioso, troppo lungo e privo di struttura solida. Rendere Magritte e sua moglie detective poteva essere una trovata interessante, ma il risultato è scontato, ripetitivo e poco riuscito.
In definitiva, un cosy crime che non lascia il segno e che, francamente, non sento di consigliare.
Valutazione







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