Recensione Gotico salentino di Marina Pierri
DESCRIZIONE LIBRO
Filomena Quarta – ex giornalista quarantenne, da poco orfana di padre – si ritrova all’improvviso in bolletta e con un’ingombrante eredità: la Dimora Quarta, un’enorme casa che appartiene da generazioni alla sua famiglia. Così, si vede costretta a lasciare Milano e la sua vita di prima per raggiungere Palude del Salento. L’idea è quella di rendere la casa – «perfettamente ammodernata, dieci camere da letto, a pochi chilometri dal Mar Ionio» – un sontuoso Bed&Breakfast.
Questo, se solo la dimora non fosse parte del problema: è, da sempre, infestata. Del resto Filomena, quando era bambina, proprio tra quelle mura ha visto un fantasma. La malumbra, lo spettro rabbioso di una monaca oscura, è il motivo per cui Filomena a sei anni venne soprannominata dagli abitanti di Palude la stria ca ite li muerti, la bambina che vede i morti.
E mentre i coetanei la emarginavano e gli adulti avanzavano improbabili richieste (colloqui con mariti defunti, tentativi di contatto con la cognata trapassata che sicuramente sa dov’è il plico del catasto, e persino la pretesa di avere i numeri buoni del Totocalcio), la famiglia Quarta ne approfittava per nascondere più a fondo le sue colpe.
Ma oggi Filomena non è più una bimba sperduta, e non è più sola. Con lei ci sono le fantasime che suo malgrado è riuscita a evocare: Mary Shelley e Shirley Jackson, le regine del terrore, che si riveleranno indomite e fidate consigliere.
RECENSIONE
Trama: 2 stelle su 5
L’idea di partenza è interessante: una donna torna nella casa di famiglia in Salento e si confronta con lutti, fantasmi e traumi. Tuttavia, lo sviluppo è lento e frammentato. Gli eventi si trascinano senza una vera tensione narrativa e molti passaggi sembrano messi lì più per creare atmosfera che per far avanzare la storia.
Le apparizioni delle “fantasime” di Mary Shelley e Shirley Jackson, anche se originali, finiscono per essere più decorative che funzionali.
Scrittura: 2,5 stelle su 5
Il romanzo adotta una struttura epistolare, composta da lunghe email che la protagonista invia alla sua psicoanalista.
Lo stile è complesso, pretenzioso e i dialoghi ricchi di espressioni in dialetto.
L'autrice sembra più interessata a sfoggiare la sua erudizione che a raccontare una storia coinvolgente.
Ambientazione: 2,5 stelle su 5
Ci troviamo a Palude del Salento, in provincia di Lecce, alla fine del 2023.
La Dimora Quarta è raccontata con cura, ma le descrizioni ambientali, anziché evocare immagini suggestive, appesantiscono la lettura con dettagli superflui.
Personaggi: 2 stelle su 5
Filomena è una protagonista sempre chiusa nei suoi pensieri e raramente empatica. Gli altri personaggi sono delle semplici comparse. Nessuno riesce davvero a lasciare il segno e le dinamiche sono piatte.
Finale: 2 stelle su 5
Conclusione scontata.
Valutazione complessiva: 2 stelle su 5
Gotico salentino è un romanzo ambizioso, ma che non decolla. La trama debole, i personaggi spenti e la scrittura eccessivamente ricercata lo rendono una lettura faticosa. Più che un gotico moderno, sembra un lungo esercizio di stile che non riesce a coinvolgere fino in fondo. Un’occasione mancata.
Non lo consiglio.
Valutazione
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